La scelta se proporre a una persona che chiede aiuto a uno psicoterapeuta un percorso individuale o di gruppo, dipende da vari fattori, ultimo tra i quali c'è il desiderio della persona stessa. Detto così può sembrare antipatico e irrispettoso, ma la scelta che è una scelta clinica deve essere fatta pensando a cosa sia meglio per quella persona che è davanti al terapeuta e che porta con sé il proprio bagaglio di sofferenza, non tanto rispetto a cosa egli pensa sia meglio, ma stante il fatto che di scelta clinica si tratta, quali caratteristiche della persona e della situazione psicologica che egli presenta, fanno propendere per un indicazione di terapia individuale, di gruppo, di consulenza medica, etc...
Una delle obiezioni inizialmente più comuni rispetto alla proposta di un invio a un gruppo trova ragione nel desiderio di avere uno spazio tutto per sé, nell'imbarazzo, anche, di condividere cose intime con persone sconosciute, più persone sconosciute. Vice versa, e inaspettatamente per alcuni, il gruppo fornisce un grande calore affettivo e per alcuni quadri di personalità e situazioni specifiche, rappresenta di gran lunga la proposta terapeutica più adeguata. Come pure potremmo dire che ci sono alcuni quadri cui non gioverebbe affatto l'inserimento in un gruppo, anzi.
Come per tutte le varie opzioni sfaccettature del lavoro psicoterapico, è fondamentale che il terapeuta sia un terapeuta formato adeguatamente.