Drunkorexia. Il nuovo male
Secondo le recenti statistiche, sono 300 mila gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni che hanno imboccato questa pericolosa strada.
Il 10%, quindi, del troppo numeroso gruppo di persone che soffrono di disturbi alimentari. Ci si interroga molto su questo fenomeno importato da GB e USA da alcuni anni.
Sembra sia nato sulle passerelle, luogo virtuale e reale che da sempre ha l’indice di tutti puntato contro, quando si parla di disturbi alimentari e che credo abbia un ruolo meno fondamentale di quanto si voglia pensare. Si dice, comunque, che le modelle abbiano scoperto che bevendo si perde peso. O meglio, che se non mangi, ma bevi hai quel minimo di calorie necessarie a respirare (perché anche solo per respirare e tenere la temperatura costante ci servono almeno 500 Kcal al giorno) non ingrassi e forse dimagrisci anche, per il senso di sazietà fornito dall’alcol che aiuta a non mangiare e per il vomito, non raro quando si è sbronzi, anche se non autoindotto in senso stretto. Magre e ubriache, quindi.
La malattia è piuttosto insidiosa, anche perché viola i canoni classici della ragazza (meno ragazzi, ma di questo passo tra una decina d’anni la prevalenza al femminile sarà molto meno evidente) anoressica: chiusa, ritirata, triste e solitaria, “sostituita” da una ragazza di compagnia, anche facilitata dall’alcol, che non passa i sabato sera in casa da sola e che sta con le amiche, spesso a loro volta assorbite dalla stessa malattia.
L’80% dei malati attualmente sono donne, tra i 14 e i 17 anni, ma come per l’anoressia più nota l’età di insorgenza si sta fortemente abbassando, come del resto si abbassa l’età in cui si inizia a fare uso di alcolici. Non è purtroppo raro, ormai, vedere ragazzini sotto i 14 anni – anche maschi – con un disturbo alimentare di una certa serietà. personalmente ho conosciute due ragazzine di 8 e 9 anni affette da una forma di anoressia importante.
Nei casi precoci, sembrerebbe che le radici si trovino nelle famiglie, disfunzionali o colpite da traumi che per un bambino possono essere difficilmente assimilabili e elaborabili senza il sostegno di un adulto: il lutto di una persona cara, la separazione dei genitori, la conflittualità tra le mura domestiche, fino ai casi più gravi di abusi e violenze domestiche.
Una ricerca condotta in Gran Bretagna sul gruppo Overeaters Anonymous GB, ha rilevato che il 53% dei malati ha avuto i primi disturbi intorno ai 10 anni di eta’. Solo un terzo di questi ha sviluppato la malattia relativamente tardi: intorno agli 11-15 anni.
Con questa premessa il fenomeno della drunkorexia diventa ulteriormente allarmante, anche perché sembra non si riesca a cogliere adeguatamente i segnali per tempo, come pure per il resto dei DCA, e questo aumenta il rischio delle pazienti, perché l’effetto dell’alcol sulle persone digiune e anoressiche è evidentemente più pericoloso che nei “sani” e purtroppo non si colgono i segnali fino a che la magrezza non è tale da necessitare un trattamento medico d’urgenza o, peggio, quando si finisce in coma etilico in un pronto soccorso.